La Guardata: una storia di famiglia

“I nostri genitori, Vincenzo e Domenica, coltivavano piccoli appezzamenti di terreno” racconta Tiziano, “papà, che era sempre sul suo cavallo e portava al pascolo mucche e pecore, mamma gestiva il negozio di macelleria in cui vendeva la carne dei loro animali e quella prodotta da tanti piccoli allevamenti dei dintorni. Sono loro che ci hanno insegnato ad amare la terra e a lavorare la carne”.
Una passione forte che si trasforma in avventura quando, all’inizio degli anni ’80, Giuseppe e Tiziano riescono ad acquistare i primi trattori e cominciano a mettere a coltura le terre lasciate incolte dalle famiglie emigrate.

“Un lavoro pazzesco” – ricorda Tiziano – “rintracciare i proprietari di ogni particella, convincerli, in un periodo in cui nessuno voleva affittare la terra, dissodare ed accorpare i terreni, un fazzoletto per volta”.
E così, “un fazzoletto per volta”, l’avventura diventa un’impresa, più di duemila particelle catastali vengono riaccorpate e, anno dopo anno, l’impresa diventa importante: prende forma una bellissima tenuta, da 10 si arriva ad oltre 200 ettari, attrezzi agricoli, punto vendita, stalle, scuderia, maneggio, laboratorio di trasformazione dei salumi ed annessi.
E insieme all’impresa agricola crescono le famiglie, ma anche i ragazzi della terza generazione, che oggi lavorano a La Guardata,  conservando la stessa passione di Domenica e Vincenzo. Come dice Tiziano: “Prima di essere la storia di un’impresa, quella de La Guardata è una storia di famiglia”.

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